E’ stato presentato oggi 26 ottobre a Roma, presso un’affollata
sala 3 dell’Auditorium di Roma, “Mennea Segreto” il nuovo film-documentario della
giornalista Emanuela Audisio sulla vita di Pietro Mennea. L’opera, realizzata
da 3D Produzioni, mette in luce la figura del campione “oltre lo sport”,
focalizzando sulle altre attività che Mennea portava avanti sia durante che dopo
la sua strepitosa carriera.
Gli studi oltre gli allenamenti, il suo lavoro come
avvocato ed europarlamentare, i suoi impegni nella beneficienza e nell’aiuto ai
bambini, senza dimenticare la sua smisurata attrazione per lo sport, nonostante
da quel mondo fosse stato volutamente messo ad un angolo, perché scomodo, perché
sincero e combattente nel nome, prima di tutto, della giustizia.
Il tutto rivissuto nei ricordi di chi lo ha conosciuto ed ha
trascorso insieme al velocista barlettano le tappe cruciali di una vita ricca
di esperienze, di sogni raggiunti attraverso il sacrificio e quella unica,
inimitabile, voglia di arrivare.
L’apertura dell’incontro da parte della moglie Manuela Olivieri,
che ha colto l’occasione per ringraziare i tanti presenti intervenuti, ha poi
lasciato spazio al saluto del Presidente del CONI Giovanni Malagò, che senza esitazioni ha riconosciuto in Mennea
il più grande atleta nella storia dello sport italiano.
Il resto lo hanno disegnato le immagini e le parole pronunciate
dai tanti intervistati in oltre 75 minuti di filmato, partendo dalla moglie
Manuela e dai familiari più stretti, come la sorella Angela ed il cugino Ruggero,
per poi passare, tra gli altri, all’emozionante ricordo di Tommie Smith, ai
simpatici aneddoti raccontati dal Prof. Vittori, alla sublimazione, da parte
del giornalista Gianni Minà e del giurista Ferdinando Imposimato, di una
qualità che fece di Mennea l’uomo contro i sistemi corrotti dello sport e della
politica: il senso di giustizia, l’impegno severo sia da sportivo che quando
rivestì la carica di deputato europeo, portando avanti una dura lotta al
doping, senza sconti, a testa bassa.
La sua sete di conoscenza lo portava a replicare negli studi
i metodi delle ripetute in allenamento, alla ricerca anche lì della perfezione,
del meglio di se stesso. Raggiungere i risultati con l’impegno, facendo
affidamento solo sulle proprie forze, spesso in solitaria, senza perdere mai di
mira il proprio obiettivo. Alla gente divenne subito simpatico per il suo modo
di insistere, di ottenere risultati provenendo dal nulla, nonostante gli
mancasse la statura e i muscoli di tanti mastodontici avversari.
La sua carriera
sportiva è divenuta così metafora di una vita densa di valori, soddisfazioni
personali, conquiste importanti, poi quell’improvviso ed inatteso crack, che
con grande dignità ha combattuto in silenzio fino all’ultimo, con la speranza
di battere anche quel subdolo nemico.
Il 21 marzo 2013 Mennea ha lasciato
questa vita, ma il suo cuore continua a battere forte in tutti coloro che hanno
afferrato il suo messaggio di vita, ciao Campione e grazie di tutto!
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