Oltre se stessi, per onorare la
maglia azzurra e rappresentare con orgoglio la propria nazione, questo è il
primo obiettivo che Alfio Giomi, Presidente della Federazione Italiana di
Atletica Leggera, chiede alla squadra azzurra prima della partenza dei
Campionati Europei di Zurigo.
La suggestiva idea del saluto ufficiale al team
italiano, nella prestigiosa cornice del Circolo del Tennis al Foro Italico, ha simbolicamente
dato il via alla trasferta in terra svizzera, da molti ritenuti una tappa
cruciale in prospettiva Giochi di Rio. Un impegno non facile quello
continentale, per il quale sono stati convocati 81 atleti, molti dei quali
giovani e pronti a misurarsi con il meglio del Vecchio Continente. Il
giuramento delle matricole ed il messaggio di incoraggiamento della leggendaria
Sara Simeoni introducono un poderoso discorso del Presidente Giomi, poi
ribadito dal richiamo all’impegno per la maglia da parte del capitano Nicola
Vizzoni.
“Dovrete dare l’idea di una nazione che combatte” questo l’incipit
di Giomi, che mette da parte le richieste esplicite di medaglie, ma chiede ad
ognuno degli atleti azzurri il massimo impegno per finalizzare con i risultati
il lungo periodo preparatorio per quest’appuntamento. Una prova del nove
importante per l’atletica italiana, perché, si sa, in campo europeo la
situazione è ben più alla portata che nei consessi mondiali ed olimpici. Eppure Giomi sottolinea
l’importanza di ottenere il massimo in gara, perché “se si è dato tutto in campo poi si può uscire a testa alta e
soddisfatti”. Un messaggio chiaro, senza fronzoli, per dare un segnale di
vitalità in un ambiente che ultimamente sembra aver ritrovato un certo entusiasmo: “C’è grande entusiasmo attorno alla squadra
italiana” prosegue Giomi “e mi
ritrovo quasi a dover calmare gli animi”.
In Svizzera l’Italia avrà diversi elementi di punta in grado di conquistare
finali ed anche qualche medaglia: “Saremo
presenti in quasi tutte le gare, ai giornalisti dico però di contare non solo
quanti atleti escono al primo turno, ma
guardare a quanti ritoccheranno i propri primati personali e stagionali.
Abbiamo deciso di portare tutte le staffette, per concedere un’opportunità di
centrare un buon risultato a quegli atleti che in gara individuale farebbero
fatica ad emergere, ma che in staffetta potrebbero gareggiare al meglio. Le
nostre staffette sono tutte da finale ed in grado di migliorarsi”. Una frecciatina
va poi al Coni: “l’atletica in questi
anni è stata maltrattata. La nostra Federazione in proporzione è quella che ha
meno risorse rispetto a qualsiasi altra federazione. Il mio compito è quello di
trovare risorse ulteriori per la pratica
dell’atletica leggera”. Infine una nota di colore: “nella sede Fidal di Via Flaminia è stato trovato un cagnolino di tre
mesi, lo abbiamo chiamato Zurigo, sarà la mascotte di una squadra che
all’Europeo dovrà mostrare gli occhi di tigre per rappresentare con onore i
colori italiani”.
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