domenica 17 agosto 2014

QUANTA STRADA VERSO L’ORO

Chilometri e chilometri, anni di allenamenti e sacrifici, tanta fatica sopportata e digerita per poter assaporare un giorno una vittoria come quella di oggi. Daniele Meucci ha afferrato il suo sogno, con la forza e l’emozione di chi è consapevole di essere entrato in una nuova dimensione, di aver superato l’esame probabilmente più duro di un’intera carriera.

La maratona è ora il suo nuovo mondo, quello che alla terza gara, a voler considerare i due test di Roma e New York, lo ha promosso a pieni voti niente meno che sul difficile percorso di Zurigo. Adesso è lui il campione europeo di maratona, interprete attento e determinato di una gara perfetta, vissuta in attesa nel gruppo fino al trentesimo chilometro, e poi affrontata con impeto nell’ultima parte, a caccia di quel polacco incosciente, tal Marcin Chabowski, in fuga sin dai primi chiometri. 

Una rimonta inarrestabile, elegante, portata avanti da chi per quel titolo aveva curato ogni minimo dettaglio. Il coach Massimo Magnani qualche giorno fa, dopo il mancato podio sui 10000 metri del suo pupillo, si era lasciato andare ad un sorrisino a chi gli chiedeva previsioni sulla maratona maschile, sicuro che qualcosa di buono sarebbe arrivato, nonostante qualche critica di troppo. 

Meucci non ha tradito, nella specialità più dura dell’atletica, dove oltre al fisico serve tanta testa, ha sgretolato i sogni di quel polacco in fuga, ha proseguito per la sua strada verso il trionfo. Si è presentato sul traguardo tra gli applausi sventolando la bandiera tricolore, centrando persino il personale con 2h11:08, un dettaglio ma pur sempre la prima pietra, il primo passo di Daniele nel suo nuovo paese delle meraviglie. 

E nella mente si affacciano nuovi sogni, che potrebbero chiamarsi Mondiali o Olimpiadi, appena dietro l’angolo, traguardi ancor più ardui del trono continentale. Certo bisognerà ancora migliorarsi, macinare chilometri, affrontare difficoltà e chissà quante altre fatiche, a quel punto però basterà voltare lo sguardo indietro, alla storia della maratona azzurra, una grande tradizione da portare avanti. Ma adesso è giusto godersi la medaglia d’oro, la premiazione, l’inno nazionale, il sogno portato in cuore sin da ragazzino che si è fatto realtà: Campione europeo di maratona, un’emozione forte e sentita, grazie Daniele!    

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