lunedì 11 agosto 2014

GIOMI SUONA LA CARICA: A ZURIGO PER MIGLIORARSI

Oltre se stessi, per onorare la maglia azzurra e rappresentare con orgoglio la propria nazione, questo è il primo obiettivo che Alfio Giomi, Presidente della Federazione Italiana di Atletica Leggera, chiede alla squadra azzurra prima della partenza dei Campionati Europei di Zurigo. 


La suggestiva idea del saluto ufficiale al team italiano, nella prestigiosa cornice del Circolo del Tennis al Foro Italico, ha simbolicamente dato il via alla trasferta in terra svizzera, da molti ritenuti una tappa cruciale in prospettiva Giochi di Rio. Un impegno non facile quello continentale, per il quale sono stati convocati 81 atleti, molti dei quali giovani e pronti a misurarsi con il meglio del Vecchio Continente. Il giuramento delle matricole ed il messaggio di incoraggiamento della leggendaria Sara Simeoni introducono un poderoso discorso del Presidente Giomi, poi ribadito dal richiamo all’impegno per la maglia da parte del capitano Nicola Vizzoni. 


Dovrete dare l’idea di una nazione che combatte” questo l’incipit di Giomi, che mette da parte le richieste esplicite di medaglie, ma chiede ad ognuno degli atleti azzurri il massimo impegno per finalizzare con i risultati il lungo periodo preparatorio per quest’appuntamento. Una prova del nove importante per l’atletica italiana, perché, si sa, in campo europeo la situazione è ben più alla portata che nei consessi  mondiali ed olimpici. Eppure Giomi sottolinea l’importanza di ottenere il massimo in gara, perché “se si è dato tutto in campo poi si può uscire a testa alta e soddisfatti”. Un messaggio chiaro, senza fronzoli, per dare un segnale di vitalità in un ambiente che ultimamente sembra aver  ritrovato un certo entusiasmo: “C’è grande entusiasmo attorno alla squadra italiana” prosegue Giomi “e mi ritrovo quasi a  dover calmare gli animi”. In Svizzera l’Italia avrà diversi elementi di punta in grado di conquistare finali ed anche qualche medaglia: “Saremo presenti in quasi tutte le gare, ai giornalisti dico però di contare non solo quanti atleti escono al primo turno, ma guardare a quanti ritoccheranno i propri primati personali e stagionali. Abbiamo deciso di portare tutte le staffette, per concedere un’opportunità di centrare un buon risultato a quegli atleti che in gara individuale farebbero fatica ad emergere, ma che in staffetta potrebbero gareggiare al meglio. Le nostre staffette sono tutte da finale ed in grado di migliorarsi”. Una frecciatina va poi al Coni: “l’atletica in questi anni è stata maltrattata. La nostra Federazione in proporzione è quella che ha meno risorse rispetto a qualsiasi altra federazione. Il mio compito è quello di trovare risorse ulteriori per  la pratica dell’atletica leggera”. Infine una nota di colore: “nella sede Fidal di Via Flaminia è stato trovato un cagnolino di tre mesi, lo abbiamo chiamato Zurigo, sarà la mascotte di una squadra che all’Europeo dovrà mostrare gli occhi di tigre per rappresentare con onore i colori italiani”. 

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