La più importante rassegna al coperto del weekend appena trascorso è
stata il meeting di Berlino, ultimo grande appuntamento indoor prima della
rassegna iridata di Sopot, in Polonia.
L’Italia si presenterà ai Mondiali con
una squadra di 12 elementi, tra i quali solo tre uomini, minimo storico per gli
azzurri in questo evento. Persi per strada Daniele Greco ed Alessia Trost, punto di forza della squadra sarà Marco Fassinotti, che per
acciuffare una medaglia, dovrà sperare in una giornata super, accompagnata
da qualche flop di qualcuno di quei mostri che si ritroverà ad affrontare in pedana, dove è presumibile il dominio di sua maestà Ivan Ukhov.
Occhio ai progressi degli ostacolisti, da Paolo Dal Molin alle colleghe
Caravelli e Pennella, e speriamo in buone prove di Fabio Cerutti ed Audrey
Alloh nello sprint, di Chiara Rosa nel peso e della 4x400 femminile. Curiosità
infine per Margherita Magnani a caccia di una prestazione da personale nel
mezzofondo (3000 metri), settore nel quale mancherà al maschile la presenza di
Abdellah Haidane, infortunatosi pochi giorni fa al ginocchio, secondo quanto
riportato dal suo allenatore Giorgio Rondelli, per una caduta dal motorino.
Ad accompagnare le convocazioni della squadra italiana c’è anche un giallo conseguente ad un articolo apparso lo scorso sabato sulla Gazzetta, dove viene citato testualmente che “è probabilmente per opportunità che manca un atleta che avrebbe potuto esserci... già segnalato tra coloro da tenere d'occhio e forse appunto non convocato per questioni di doping”. Perifrasi quanto meno sibillina, ma il "no comment", per il momento, è d'obbligo.
Ad accompagnare le convocazioni della squadra italiana c’è anche un giallo conseguente ad un articolo apparso lo scorso sabato sulla Gazzetta, dove viene citato testualmente che “è probabilmente per opportunità che manca un atleta che avrebbe potuto esserci... già segnalato tra coloro da tenere d'occhio e forse appunto non convocato per questioni di doping”. Perifrasi quanto meno sibillina, ma il "no comment", per il momento, è d'obbligo.
Intanto, come accennato in apertura, alcuni dei migliori
acuti internazionali sono arrivati dal meeting di Berlino (2 marzo), dove senza
dubbio Sally Pearson è stata il personaggio della riunione tedesca. L’ostacolista
australiana alla prima uscita indoor della stagione fa segnare il mondiale
stagionale sui 60 ostacoli con 7.79, non così distante dal proprio personale,
tuttora record di Oceania, di 7.73. La campionessa olimpica di Londra 2012 si
conferma così in linea con il bis del titolo mondiale al coperto, già
conseguito due anni fa a Istanbul. Al maschile continua ad acquisire sicurezze
un ritrovato Dayron Robles, non così eccelso come in passato, ma in buon spolvero,
primo al traguardo in 7.53. Sui 60 piani da segnalare anche il 6.53 di un
eterno Kim Collins. Emozioni per il
pubblico di casa arrivano invece dalla pedana dell’asta, grazie ad un Malte
Mohr piuttosto in palla, in una gara che lo porta a migliorare il proprio
personal best con 5.90, per poi fallire, e non di molto, i suoi tre tentativi a
6.01. Teutonici in evidenza anche con l’imbattibile David Storl, autore dell’ennesima
vittoria stagionale sulla pedana del peso con 21.20. Sul rettilineo
Risultati prestigiosi si sono visti anche nell’impianto
texano di College Station, dove Trinidad consegna al mondo l’ennesimo fenomeno
del giro di pista. Si tratta di Deon Lendore, autore di un 45.03 che vale il
record nazionale ed il primato mondiale stagionale, a migliorare il 45.17 del
connazionale Lalonde Gordon, favorito numero uno dei Mondiali in Polonia. Nella
stessa rassegna da segnalare il buon 45.28 del giovane statunitense Arman Hall,
e la doppia impresa della connazionale Kamaria Brown, capace di un 22.50 sui
200 per poi migliorarsi sui 400, coperti in 50.94.
A pochi giorni da Sopot, si registrano infine diverse
defezioni tra gli atleti di maggior calibro. Ultimo in ordine di tempo il
forfait dell’astro nascente del mezzofondo statunitense, Mary Cain, costretta a
rinunciare per infortunio al polpaccio.
Non peserà sulla stagione indoor ma vale la pena di essere
menzionato: la croata Sandra Perkovic trova a Spalato uno straordinario 70.51
nel disco, prima atleta a varcare dopo quasi 15 anni la soglia dei 70 metri. La
misura, che vale il record croato, sottolinea la superlativa condizione di
forma per la lanciatrice croata, campionessa olimpica in carica, che proprio
nella gara di Spalato era stata protagonista di un lancio di apertura a 69.96.
Nessun commento:
Posta un commento