In qualsiasi esordio c’è sempre quel po’ di tensione, o se
vogliamo di attenzione, per ricevere conferme da se stessi, per non incappare
in un passo falso, a volte il primo segnale di qualcosa che non va. In questo
fine settimana di debutti indoor sparsi per l’Italia e non solo, Alessia Trost aveva aperto nella
mattinata di sabato la sfilata di esordi in chiave azzurra con una prestazione
oltre modo confortante sulla sua pedana, per poi scoprirsi anche buona
interprete nelle prove multiple. Buone notizie per l’atletica italiana, che con
il passare delle ore ha incassato una confortante striscia di risultati di
livello da diversi atleti di punta del giro nazionale.
Su tutti, le tre fatiche
anconetane di Marzia Caravelli, al
debutto stagionale con la nuova maglia dell’Aeronautica, finalmente da
indossare con orgoglio, perché cercata e meritata, sia pur nella seconda parte
di una carriera che tuttavia sembra lontana dal concludersi. Sulla pista del
Banca Marche Palas, la friulana di stanza a Roma ha infatti interpretato il
ruolo di autentica mattatrice del weekend, grazie al suo tris di prestazioni su
60 ostacoli, 200 metri e 400 metri.
Se tra le barriere Marzia ha dimostrato,
con un buon 8.08, la consueta risolutezza già mostrata in passato di questi
tempi, dalle prove più lunghe sono arrivati i responsi più sorprendenti. Notevole
è il 23.69 con cui la ragazza allenata da Marcello Ambrogi ha divorato i 200 metri,
anche se forse fa ancora più clamore il 53.98 sui 400 metri ottenuto 24 ore
dopo, demolendo il personale al coperto e addirittura ritoccando anche il
proprio all’aperto. Le cronache parlano di un passaggio ai 200 metri in 26.4, da
cui si deduce un’ottima seconda parte di gara.
Lo scorso anno Marzia l’avevamo
ammirata in un bel 300 metri ostacoli a Roma (nella foto), quando peraltro realizzò la migliore
prestazione italiana, durata in quella circostanza solo pochi giorni per merito
dell’italo-cubana Pedroso, specialista dei 400 ostacoli. Ecco, per il prossimo
futuro ci piacerebbe vedere le due ragazze vicine di corsia su una gara di 400
ostacoli, perché tutto fa pensare che Marzia Caravelli su questa distanza può
fare ancora molto. Probabilmente il fatto di vivere adesso l’atletica da
professionista le consente di allenarsi con maggior profitto, di certo l’occasione
che le è stata offerta dall’Aeronautica le ha fatto bene, così come in passato
purtroppo non è accaduto per altri.
Dall’estero spicca il successo del saltatore in alto Marco Fassinotti, compagno di squadra di
Marzia Caravelli all’Aeronautica, autore di un notevole 2.28 al meeting di
Birmingham. Si tratta della seconda miglior misura di sempre per il piemontese,
ad un solo centimetro dal personale. Di certo un ottimo avvio di stagione per
un ragazzo che da qualche stagione è atteso al salto di qualità oltre quota
2.30. Dal 2013 ha deciso di spostarsi proprio nella cittadina inglese, per
allenarsi assieme a Robbie Grabarz, il campione britannico. Scelte coraggiose
che speriamo ripaghino presto dei tanti sacrifici.
Da segnalare anche il ritorno sui blocchi di partenza di Paolo Dal Molin, uno che meno di un
anno fa vinceva l’argento europeo sui 60 ostacoli indoor. Dopo gli acciacchi,
il campione di origini camerunensi è rientrato in gara sulla sua distanza
preferita, di cui detiene anche il primato italiano, nel meeting tedesco di Saarbrucken.
Partenza veloce ma sensazioni “lente”, per un 7.78 che tranquillizza ed allo stesso
tempo fa sperare per il meglio. Come scrive lo stesso Dal Molin sul suo profilo
Facebook, la strada è quella giusta ma ora si torna agli allenamenti, perché la voglia di tornare lassù è tanta e sembra
proprio che ormai il tunnel sia alle spalle.
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